
Il 27 marzo, la Giornata Mondiale del Teatro bussa alle nostre porte come un invito irresistibile a calcare palcoscenici di ieri e di oggi. Se ami scoprire culture e tradizioni durante i tuoi viaggi, non puoi perderti l’occasione di addentrarti nelle radici della Commedia dell’Arte, una delle colonne portanti del teatro italiano. Dove tutto ebbe inizio? A Padova, e poi in giro per l’Europa, tra maschere iconiche, improvvisazioni e tanta voglia di divertire.
Da Padova al resto d’Italia: le maschere iconiche
Nel XVI secolo, alcune compagnie di attori professionisti si riunirono proprio a Padova, firmando un atto considerato da molti la “nascita ufficiale” della Commedia dell’Arte. Da questo humus teatrale nacquero personaggi inconfondibili come Arlecchino, Brighella, Pantalone e l’intramontabile Zanni. Un teatro popolare e spontaneo, in cui l’improvvisazione era la vera protagonista: gli attori partivano da un semplice canovaccio, per poi dare vita a storie esilaranti e sempre diverse, al punto da tenere il pubblico con il fiato sospeso… e spesso piegato in due dalle risate.
Venezia: la magia dei canali e la passione per la scena
Dopo Padova, il mio viaggio ideale si sposta a Venezia, culla di maschere e spettacoli a cielo aperto. Qui la Commedia dell’Arte trovò l’ambiente perfetto per fiorire, mescolandosi al folclore locale e al fascino del Carnevale. Prova a immaginare le calli animate da attori in costume che improvvisano sketch, coinvolgendo nobili e popolani in un unico, grande spettacolo. Ancora oggi, percorrere le strade lagunari significa respirare lo stesso spirito di leggerezza e creatività che ha fatto la fortuna di tante compagnie teatrali.
La fuga in Francia: l’eco della Commedia dell’Arte all’estero
Ma la forza espressiva della Commedia dell’Arte non si fermò ai confini italiani: attraversò le Alpi, conquistando Parigi e la corte francese. Molière, uno dei massimi drammaturghi d’Oltralpe, si innamorò di questa forma teatrale così spontanea e divertente, tanto da ispirarsi ai nostri Zanni per i suoi personaggi. Tra tutti, spicca Scapin, protagonista de “Les Fourberies de Scapin”. E il cognome Scapin – che porto anch’io! – non è affatto casuale, bensì un omaggio a quell’astuto servitore, maestro di trappole e intrighi che strappavano applausi scroscianti a ogni recita.
Un invito a viaggiare… anche a teatro
In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, perché non programmare una visita a Padova per scoprire i luoghi in cui tutto ebbe inizio? Oppure regalarsi una passeggiata tra i canali di Venezia, immaginando le scenette improvvisate che animavano ponti e campielli? E se hai in mente un weekend a Parigi, sbircia la programmazione di qualche teatro storico: potresti ritrovare le tracce del genio di Molière e, chissà, magari imbatterti in un moderno “Scapin” pronto a stupirti con le sue burle.
Il 27 marzo, dunque, accendiamo i riflettori sulla Commedia dell’Arte e sul valore del teatro in tutte le sue forme. Perché viaggiare non è solo spostarsi fisicamente, ma anche aprirsi a nuove storie… e il palcoscenico ne è la perfetta metafora!
Anna Scapin
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