
A volte sento il desiderio irrefrenabile di staccare la spina e respirare un’aria diversa. Stavolta ho scelto Porto, in Portogallo, per una fuga di qualche giorno a marzo. Ho sempre amato le atmosfere un po’ malinconiche tipiche delle città portoghesi, e devo dire che Porto non ha deluso le mie aspettative: mi ha regalato momenti di pura meraviglia, incontri inaspettati e anche un piccolo episodio divertente che ancora mi fa sorridere quando ci ripenso.
Il primo impatto: Ribeira e i suoi vicoli colorati
All’arrivo, ho sistemato le mie cose in un bed & breakfast proprio vicino alla Ribeira, il quartiere che si affaccia sul fiume Douro. Stradine strette, edifici dalle facciate variopinte, panni stesi al sole: passeggiare lì è come entrare in un dipinto a cielo aperto.
Mi sono fermata in un caffè all’aperto per assaporare l’atmosfera, e anche se devo ammettere che il caffè non mi ha particolarmente entusiasmata (forse le mie aspettative da “italiana amante dell’espresso” erano troppo alte), il contesto ha fatto dimenticare subito la delusione: il traffico lento delle persone, il vociare allegro e la brezza dal fiume Douro mi hanno regalato un autentico momento di relax.
Il tramonto sul Ponte Dom Luís I
Non potevo resistere alla tentazione di salire sul livello superiore del Ponte Dom Luís I al tramonto. Prima avevo visitato la Stazione di São Bento, incantata dai suoi azulejos blu e bianchi che narrano storie e leggende del Portogallo. Quando ho raggiunto il ponte, il cielo si stava già tingendo di rosa-arancio e le luci della città si accendevano come in un presepe gigante.
È stato uno di quei momenti in cui ti fermi e lasci che l’aria tiepida di inizio primavera ti accarezzi il viso. Ho scattato qualche foto, ma mi sono presto resa conto che nessuna avrebbe reso giustizia alla magia che avevo davanti agli occhi.
Un brindisi a Vila Nova de Gaia: il regno del vino Porto
Appassionata di enogastronomia, non potevo perdermi la visita alle cantine di Vila Nova de Gaia, sull’altra sponda del Douro. Avevo prenotato un tour guidato in una cantina storica, dove mi hanno svelato i segreti dell’invecchiamento del vino Porto. Ho assaggiato un Porto Tawny invecchiato che ancora sogno la notte: profondo, avvolgente, con sentori di frutta secca e vaniglia.
Seduta su una terrazza con vista sul fiume, ho sorseggiato il mio calice mentre il sole colorava di oro l’acqua e la Ribeira. Ho pensato che la vita, in certi momenti, sa proprio essere generosa.
A spasso tra azulejos e architetture suggestive
Uno degli aspetti che più mi affascina del Portogallo sono i rivestimenti in azulejos: piastrelle di ceramica decorate con motivi geometrici o storici. Ho visitato la Chiesa di Carmo, con la sua immensa parete ricoperta di azulejos blu, e mi è sembrato di essere dentro una fiaba.
Mi piaceva perdermi per le vie del centro, scoprendo facciate nascoste, botteghe artigianali e negozietti che sembrano usciti da un tempo lontano. E poi fermarmi, ogni tanto, per un Pastel de Nata o una bibita fresca.
L’episodio divertente: quando ho scambiato una festa di quartiere per un matrimonio
Una sera, camminando senza meta tra le stradine, ho sentito musica live provenire da un cortile interno. C’erano luci colorate, tavoli imbanditi e gente in abiti eleganti. Ho pensato fosse un matrimonio e, curiosa come sono, mi sono avvicinata per dare un’occhiata da lontano. In quel momento, una ragazza portoghese mi ha vista e mi ha invitato ad entrare!
In realtà si trattava di una festa di quartiere, un evento popolare che si tiene ogni anno in quella zona di Porto. Mi sono ritrovata in mezzo a persone che ballavano musica tradizionale, chiacchieravano, bevevano vino e assaggiavano piatti locali. Imbarazzata all’inizio, ho poi scoperto un’ospitalità incredibile: mi hanno offerto di sedermi al loro tavolo, ho provato una zuppa di pesce sublime e, tra risate e brindisi, mi sono sentita parte di quella comunità da sempre.
Un momento così spontaneo e autentico che ancora mi fa sorridere: è la prova che basta un pizzico di curiosità e un po’ di fortuna per vivere un’esperienza davvero indimenticabile.
La cucina di Porto: Francesinha e altre delizie
Non si può parlare di Porto senza menzionare la famosa Francesinha: un “super-sandwich” ripieno di carne, formaggi e una salsa leggermente piccante a base di birra e pomodoro. Un piatto calorico, ma irresistibile. Ho voluto provarlo in una birreria tradizionale consigliata dai locali e, pur avendo faticato a finirlo, ne è valsa decisamente la pena!
Amo anche il bacalhau (baccalà), cucinato in mille modi diversi; e non dimenticherò mai i dolcetti di cui mi sono rifornita più volte in pasticceria: i Pastéis de Nata, fragranti e con un cuore di crema che si scioglie in bocca.
La magia di una mini-crociera sul fiume Douro
Prima di ripartire, ho deciso di concedermi una crociera sul Douro. A marzo, l’aria è fresca ma piacevole, e il cielo spesso limpido. Navigare tra i vigneti terrazzati e immaginare il lavoro lungo le sponde scoscese mi ha fatto sentire grata per tutto ciò che stavo vivendo.
Il battello si muoveva lento, e io ho potuto scattare foto incantevoli ai casolari antichi e alle colline a picco sul fiume. Se hai tempo, consiglio di spingerti fino alla valle del Douro, magari fermandoti in qualche azienda vinicola per una degustazione tra le vigne.
Perché Porto resta nel mio cuore (soprattutto a marzo)
Marzo è un mese di transizione: la primavera bussa alle porte, le giornate iniziano ad allungarsi, ma i turisti non sono ancora arrivati in massa. Questo rende Porto un luogo ancora più speciale, dove puoi immergerti nella vita quotidiana e stringere legami imprevisti con le persone del posto.
Mi ha colpita la gentilezza dei portoghesi, la loro voglia di condividere tradizioni, cibo e racconti. Ogni angolo di Porto ha una storia da sussurrare: dalla grandiosità del Ponte Dom Luís I, alle stradine segrete della Ribeira, fino alle colline ricoperte di vigneti che sembrano disegnate a mano.
Ho lasciato Porto con il sorriso sulle labbra e un po’ di saudade nel cuore, quella sottile nostalgia che provi quando abbandoni un luogo che ti ha fatto sentire viva. Se stai cercando un’esperienza autentica, lontana dal caos turistico e ricca di sorprese, ti consiglio di visitare Porto proprio a marzo.
Prepara la tua valigia, abbandona qualsiasi preconcetto (anche sul caffè!), e lasciati conquistare dai sapori, dai colori e dall’accoglienza genuina di questa città sospesa tra terra e fiume. E, chissà, magari anche tu finirai a una festa di quartiere pensandola per un matrimonio! Buon viaggio e… boa estadia a Porto!
SCRITTA DA ANNA SCAPIN